domenica 8 luglio 2007

ASSOLVETE LʼANDREA DORIA

IL COMMENTO (di Inbar Meytsar):
Considero Fabio Pozzo un amico fuori dal comune. Ho collaborato intensamente con lui e Simone Bianchetti mentre scrivevano «I colori dell’oceano» (Longanesi 2003, TEA 2005), e un anno dopo abbiamo realizzato a quattro mani «Ho sposato l’oceano» (Longanesi 2004). Il nostro legame si era rafforzato ancor di più quando, per un paio di stagioni, abbiamo girato insieme manifestazioni e scuole di vela italiane per parlare al pubblico di questi due libri. Lui arrivava da Genova e io da Milano. Ricordo un’occasione in cui aspettavo Fabio alla stazione di Genova: doveva venirmi a prendere per partire insieme alla volta di Livorno. L’ho aspettato per quasi due ore e il suo cellulare era sempre irraggiungibile. La causa: Fabio stava intervistando telefonicamente proprio Francesco Scotto - custode delle memorie dell’Andrea Doria - un colloquio fondamentale per il suo nuovo libro. La nostra è un’amicizia della quale vado fiera perché nata da progetti comuni, ardui da portare a termine, in cui le idee dell’uno migliorano le proposte dell’altra, e la determinazione dell’una abbatte i momenti di sconforto dell’altro. E viceversa.
Avrei voluto scrivere con Fabio altri libri, per rivivere quella sensazione di entusiasmo e di realizzazione tanto intensa. Ma, per ora, la nuova opera di Fabio è tutta sua e gli fa onore.
Per Pozzo, giornalista de La Stampa, l’interessamento passionale per l’Andrea Doria inizia 12 anni fa, durante una visita sulla nave che ne aveva causato il naufragio. Nel libro Fabio descrive l’intera vicenda: la cronaca della collisione, il racconto delle persone a bordo, quindi espone l’istruttoria, spiega i risarcimenti, passa ad altre inchieste e racconta della «lobby alla memoria» che da anni combatte per ristabilire la verità e riabilitare l’equipaggio della nave. Parla di rotte, errori, e soccorsi.
È un libro chiaro, completo e approfondito, contiene allegati ed è studiato nei minimi particolari, esattamente come ci si aspetterebbe da un buon giornalista.
Fabio riassume così la preparazione di questo mastodontico lavoro:
«Un lavoro lungo, duro. Ricerche sui documenti che ho avuto a disposizione dal Gruppo di lavoro dell’Andrea Doria, molto su Internet, dialogo continuo con i testimoni. Qualche colpo di fortuna. Spiegazioni di tecnici, per capire le parti più specifiche e cercare di renderle accessibili a tutti. L’obiettivo era quello di ricostruire il caso Andrea Doria e cercare di spiegare perché è ancora aperto. E soprattutto, cercare di spiegare lo stato d’animo degli ufficiali sopravvissuti, il peso delle accuse e dei sospetti. È anche questo che mi ha fatto andare avanti, nei momenti più bui: riabilitarli, riconoscere loro quello che da 50 anni nessuno ancora ha fatto».
Grazie alla perseveranza e all’abnegazione di un giornalista italiano viene ristabilita la verità e riabilitato l’equipaggio dell’Andrea Doria.
«L’obiettivo era ricostruire il caso e cercare di spiegare perché, dopo 50 anni, è ancora aperto»



SINOPSI:
Con il taglio dellʼinchiesta giornalistica, il libro rivisita lʼaffondamento dellʼAndrea Doria e gli eventi seguiti a quel tragico 25 luglio 1956. Polemiche, indagini, denunce anonime, operazioni di spionaggio e diplomatiche, e una "lobby della memoria" che da anni combatte per ristabilire la verità e riabilitare lʼequipaggio dellʼAndrea Doria. E con esso, lʼimmagine della marineria italiana. È una lunga navigazione nel passato, che in Assolvete lʼAndrea Doria Fabio Pozzo compie insieme ad alcuni personaggi del caso fino ad approdare anche alle conclusioni dellʼinchiesta della commissione speciale del ministero della Marina Mercantile italiano. Pagine rimaste segrete per mezzo secolo e che ora, pubblicate per la prima volta, possono forse mettere la parola fine al caso Andrea Doria: fu la Stockholm a causare, con unʼaccostata errata e fatale, la collisione.


IL BRANO:
"Un pezzo dʼItalia se nʼè andato, con la terrificante rapidità delle catastrofi marine ed ora giace nella profonda sepoltura dellʼoceano, che non ha rimedio. Proprio un pezzo dellʼItalia migliore, la più seria, geniale, onesta, tenace, operosa, intelligente."
Dino Buzzati, Corriere della sera - 27 luglio 1956


L'AUTORE:
Fabio Pozzo è nato a Recco e vive a Genova. Giornalista della Stampa, coltiva da sempre la passione per il mare, la vela, la storia della navigazione e le isole alla fine del mondo. Ha scritto «I colori dellʼoceano» insieme a Simone Bianchetti (Longanesi 2003, TEA 2005) e «Ho sposato lʼoceano» in collaborazione con Inbar Meytsar (Longanesi 2004).


SCHEDA:
Longanesi
€ 16,00
pp.344

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