
COMMENTO (Inbar Meytsar):
Un libro scorrevole ed interessante, soprattutto per chi è affascinato dalla vicenda del Titanic. Un racconto particolare in cui la storia del transatlantico viene vista dal dietro le quinte: dal progetto della nave, dalle persone che l'hanno ideato, dai presagi dei passeggeri, degli impercettibili avvertimenti a catena che hanno preceduto la tragedia, della presuntuosa campagna pubblicitaria che ha lanciato l'universo da sogno rappresentato dal transatlantico. Fino agli antipodi del mondo, a seguire le tracce del così detto "iceberg del Titanic", che una volta tanto diventa anch'esso protagonista.
SINOPSIS:La deriva dell’iceberg che affondò il Titanic cominciò cinque anni prima del disastro, esattamente nel momento in cui furono concepiti i piani per costruire il transatlantico «inaffondabile», icona gloriosa del progresso dell’uomo moderno. E il tratto di banchisa da cui si staccò l’iceberg era da sempre considerato dagli inuit un luogo maledetto, una sorte di Rupe Tarpea dove si suicidavano le donne inferme... Fatti ininfluenti? Mere coincidenze? Oppure elementi rivelatori di una nuova interpretazione del più famoso naufragio della storia?In realtà non è ancora stato detto tutto sul Titanic; e basandosi su questa convinzione che Djana e Michel Pascal indagano sul filo conduttore della «maledizione», di un concorso sciagurato di circostanze sulle quali campeggiano l’avidità e la mancanza di rispetto dell’uomo nei confronti della natura. Prendendo in esame indizi, testimonianze, premonizioni, leggende inuit, gli autori costruiscono un’indagine inquietante e approfondita su quello che può ancora definirsi un mistero insoluto.
UN BRANO TRATTO DAL LIBRO:
"Esistono piste nuove, sinora mai percorse. Abbiamo avuto la fortuna di aprirne alcune. Grazie a incontri casuali con gli esperti in spedizioni sottomarine e con il comandante Nargeolet (che ha condotto decine di immersioni sul relitto), in seguito ai molti riscontri effettuati, sono venute a galla alcune informazioni.Una tra esse ci ha profondamente colpito. Getta una luce nuova sul naufragio. Si tratta del punto di vista degli inuit che vivono nel luogo esatto da cui si è staccato l'iceberg responsabile dell'affondamento del Titanic.Non dobbiamo dimenticare che i due protagonisti della tragedia sono infatti l'iceberg e la nave. Anch'esso, come la nave, ha una sua storia, intimamente legata al tragico evento. Chiudere gli occhi su tale verità è lo stesso che guardare solo una metà del disastro. Considerare il problema da questo punto di vista vuol dire anche adottare un nuovo approccio alla tragedia."
L'AUTORE:
Un libro scorrevole ed interessante, soprattutto per chi è affascinato dalla vicenda del Titanic. Un racconto particolare in cui la storia del transatlantico viene vista dal dietro le quinte: dal progetto della nave, dalle persone che l'hanno ideato, dai presagi dei passeggeri, degli impercettibili avvertimenti a catena che hanno preceduto la tragedia, della presuntuosa campagna pubblicitaria che ha lanciato l'universo da sogno rappresentato dal transatlantico. Fino agli antipodi del mondo, a seguire le tracce del così detto "iceberg del Titanic", che una volta tanto diventa anch'esso protagonista.
SINOPSIS:La deriva dell’iceberg che affondò il Titanic cominciò cinque anni prima del disastro, esattamente nel momento in cui furono concepiti i piani per costruire il transatlantico «inaffondabile», icona gloriosa del progresso dell’uomo moderno. E il tratto di banchisa da cui si staccò l’iceberg era da sempre considerato dagli inuit un luogo maledetto, una sorte di Rupe Tarpea dove si suicidavano le donne inferme... Fatti ininfluenti? Mere coincidenze? Oppure elementi rivelatori di una nuova interpretazione del più famoso naufragio della storia?In realtà non è ancora stato detto tutto sul Titanic; e basandosi su questa convinzione che Djana e Michel Pascal indagano sul filo conduttore della «maledizione», di un concorso sciagurato di circostanze sulle quali campeggiano l’avidità e la mancanza di rispetto dell’uomo nei confronti della natura. Prendendo in esame indizi, testimonianze, premonizioni, leggende inuit, gli autori costruiscono un’indagine inquietante e approfondita su quello che può ancora definirsi un mistero insoluto.
UN BRANO TRATTO DAL LIBRO:
"Esistono piste nuove, sinora mai percorse. Abbiamo avuto la fortuna di aprirne alcune. Grazie a incontri casuali con gli esperti in spedizioni sottomarine e con il comandante Nargeolet (che ha condotto decine di immersioni sul relitto), in seguito ai molti riscontri effettuati, sono venute a galla alcune informazioni.Una tra esse ci ha profondamente colpito. Getta una luce nuova sul naufragio. Si tratta del punto di vista degli inuit che vivono nel luogo esatto da cui si è staccato l'iceberg responsabile dell'affondamento del Titanic.Non dobbiamo dimenticare che i due protagonisti della tragedia sono infatti l'iceberg e la nave. Anch'esso, come la nave, ha una sua storia, intimamente legata al tragico evento. Chiudere gli occhi su tale verità è lo stesso che guardare solo una metà del disastro. Considerare il problema da questo punto di vista vuol dire anche adottare un nuovo approccio alla tragedia."
L'AUTORE:
Djana e Michel Pascal, giornalisti e conferenzieri, ormai da molti anni indagano il misterioso naufragio del Titanic. Sull’argomento hanno pubblicato numerosi articoli, scritto romanzi, tenuto conferenze e realizzato documentari.
SCHEDA:
Djana e Michel Pascal
Corbaccio
€ 13.00
pp. 176
Saggistica
In libreria dal: 27/10/2005
1 commento:
Well written article.
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