
Jack Nastyface è un marinaio. Anzi, nel gergo marinaresco inglese, il marinaio per antonomasia. All’epoca dell’ammiraglio Nelson, migliaia di Jack Nastyface prestarono servizio nella Royal Navy e moltissimi morirono per assicurare alla Gran Bretagna la vittoria contro Bonaparte e il predominio sul mare. Tuttavia, nonostante il loro sacrificio, non godevano di particolare considerazione: sono gli uomini di potere a fare (e scrivere) la Storia, non certo i semplici marinai, ma uno di loro, William Robinson, nel 1836 pubblicò i suoi ricordi, mostrando una realtà, quella vissuta sotto al ponte di comando, che nessuno aveva mai osato descrivere. Dalla sua inconsueta testimonianza emerge tutta la verità sugli splendori e le miserie della gloriosa Marina britannica: dalla cronaca della battaglia di Trafalgar ai dettagli raccapriccianti dei brutali castighi subiti dagli equipaggi, dalle pessime condizioni di vita di bordo alle solenni sbronze sottocoperta.
IL BRANO:
" Qualsiasi cosa si possa dire di questa celebrata terra di libertà, ogni volta che un giovane si affida a una nave caserma della marina militare per trovarvi rifugio e ospitalità, da quel momento deve dire addio alla sua libertà di parola e di azione; potrà pensare, ma dovrà confinare i propri pensieri in una delle stive della sua mente senza manifestarli mai a voce alta facendoli sfuggire dal boccaporto. Quando salii a bordo di una nave caserma per la prima volta, cominciai a pentirmi del passo avventato che avevo compiuto, inutilmente però, poiché sottomettermi agli eventi che il fato mi riservava era l'unica alternativa e compresi subito che protestare o fare rimostranze si sarebbe rivelato una follia."
GLI AUTORI:
Le scarse notizie sulla vita di William Robinson le racconta lui stesso: era figlio di un calzolaio e giovanissimo si arruolò volontario nella Marina Militare britannica. Pentitosi immediatamente della scelta, forse dettata dal desiderio d’avventura proprio di ogni adolescente, partecipò alla storica battaglia di Trfalgar e ad altri importanti scontri delle guerre Napoleoniche.
Inorridito dalla crudeltà degli ufficiali e dai metodi utilizzati per mantenere la disciplina, probabilmente decise di disertare e solo dopo molti anni decise di scrivere e pubblicare sotto l’ironico nome di Jack Nastyface le sue memorie di guerra.
IL BRANO:
" Qualsiasi cosa si possa dire di questa celebrata terra di libertà, ogni volta che un giovane si affida a una nave caserma della marina militare per trovarvi rifugio e ospitalità, da quel momento deve dire addio alla sua libertà di parola e di azione; potrà pensare, ma dovrà confinare i propri pensieri in una delle stive della sua mente senza manifestarli mai a voce alta facendoli sfuggire dal boccaporto. Quando salii a bordo di una nave caserma per la prima volta, cominciai a pentirmi del passo avventato che avevo compiuto, inutilmente però, poiché sottomettermi agli eventi che il fato mi riservava era l'unica alternativa e compresi subito che protestare o fare rimostranze si sarebbe rivelato una follia."
GLI AUTORI:
Le scarse notizie sulla vita di William Robinson le racconta lui stesso: era figlio di un calzolaio e giovanissimo si arruolò volontario nella Marina Militare britannica. Pentitosi immediatamente della scelta, forse dettata dal desiderio d’avventura proprio di ogni adolescente, partecipò alla storica battaglia di Trfalgar e ad altri importanti scontri delle guerre Napoleoniche.
Inorridito dalla crudeltà degli ufficiali e dai metodi utilizzati per mantenere la disciplina, probabilmente decise di disertare e solo dopo molti anni decise di scrivere e pubblicare sotto l’ironico nome di Jack Nastyface le sue memorie di guerra.
SCHEDA:
William Robinson
Effemme Edizioni
€ 15,00
Pagine 136
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